sabato 28 agosto 2010

CONSIDERAZIONI FINALI ED INFORMAZIONI UTILI.

L'itenerario che abbiamo scelto è desamente insolito, lo abbiamo notato subito sulle scarse informazioni trovate. Per la Croazia (Zagabria e Dubrovnik) ottima la guida Turing (la vecchia edizione, la nuova edizione la trovo peggiorata). Per la Serbia e la Bosnia unica fonte disponibile i "Balcani occidentali" della Lonely Planet, per Belgrado è disponibile una guida della Versoest: abbastanza esauriente. Per la Herzegovina, ho trovato informazioni da resoconti trovati sui siti: http://www.camperonline.it/ (qui dei camperisti gentilissimi mi hanno dato indicazioni sui pernotti), http://www.turistipercaso.it/. Purtroppo per noi, solo al ritorno ho trovato una email di Anna: guida autorizzata per Mostar e Medugorje (annamostar@alice), disponibile a dare informazioni su queste due città ed a richiesta accompagnatrice in loco. Unica pecca da attribuire al Turing: non è aggiornato sulla Slavonia: territorio bellissimo ma senza monumenti. Per quanto riguarda i rapporti con la gente sono stati ottimi tranne che per la Dalmazia: sono estremamente fastidiosi quasi volessero succhiare tutti i centesimi possibili ai malcapitati turisti, non è la prima volta che lo riscontrimo nei nostri viaggi in Dalmazia. I croati si sono rivelati fieri della loro identità nazionale, cordiali nei modi e molto disponibili verso i turisti (tranne i dalmati come dicevo sopra). I serbi decisamente fieri e si respira la loro indole guerriera, tendenzialmente cordiali verso i turisti tranne i poliziotti, a cui è meglio non dare occasioni per far valere la loro autorità. I bosniaci invece, se di popolo bosniaco si può parlare (infatti sono costituiti da slavi di fede mussulmana, croati, serbi ed ungheresi) ci davano come l'impressione di "bambini" feriti; o meglio non abbiamo fatto nessuna difficoltà ad entrare in relazione con loro anzi era una cosa scontata, ma si palpava la sofferenza data dall'ultimo conflitto civile e si avvertiva una specie di tradimento dell'idea di Yugoslavia che Tito era riuscito a dare a queste popolazioni slave; c'ha colpito invece in modo negativo a Sarajevo, il fatto di come la fascia più povera usa i propri figli per richiedere l'elemosina ai turisti; altra cosa a Mostar, abbiamo visto un cane indossare un collare appuntito per renderlo più mansueto al padrone: ci auguriamo fosse solo un caso isolato.  Belgrado si è rivelata un'ottima città per monumenti, vita notturna decisamente vivace e stazione balneare. Medugorje invece è stata per noi una sorpresa: siamo giunti un po' per curiosità, un po' per pellegrinaggio, ma la spiritualità trovata ha superato di gran lunga tutte le aspettative: certo bisogna aver fede ed apertura mentale. Toccasana il viaggio in draghetto, ci ha fatto risparmiare lo stress del traffico della costa e l'indisponenza della popolazione dalmata. Un consiglio per chi viaggia all'interno, specie in camper: non portate troppo cibo da casa, lungo il cammino troverete frutta, verdura, carne, latte, formaggio, miele ottimi e "biologici" a basso costo, bisogna tenere presente però che questi sono prodotti caserecci per cui facilmente deperibili a causa della totale assenza di trattamenti chimici e conservanti. Costo totale al netto di tutto (benzina, autostrada, cene, cibo, souvenir, draghetto, campeggio): 700 euro.

UN SALUTO A TUTTI E BUON VIAGGIO DA DANTE & SOL.

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